Glossario
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Acciaio inox
È un acciaio resistente alla corrosione e ad alcuni agenti chimici. Per essere definito tale deve contenere almeno il 12% di cromo; “acciaio inox 18/10” significa che ha un contenuto del 18% di cromo e del 10% di nichel. Grazie alla sua igenicità viene impiegato spesso per usi legati al settore alimentare (pentole, lavelli, piani di lavoro).
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Acrilico (frontali ed ante)
Le ante definite in tale maniera sono costituite da un supporto di truciolare, sono rivestite esternamente (parte a vista) con metacrilato (ABS+Pmma) di spessore 1,4 mm con finitura lucida (>80 gloss) ed internamente con metacrilato goffrato (polistirene) di spessore 1.2 mm. I profili sono normalmente bordati con bordi in ABS lucido verniciati.
Questo materiale è del tutto simile nell’aspetto alla finitura laccata lucida; è atossico e rimane inalterato nel tempo, conservando tutte le sue caratteristiche originarie di brillantezza. Anche il colore non ingiallisce nel tempo, è resistente ai raggi ultravioletti e all'umidità. Non utilizzare su di esso i seguenti prodotti: acetone,inchiostro ed etile-butile acetato. -
Alkorcell®
È costituito da una foglia decorativa per uso interno a base polipropilene (PP) priva di componenti alogeni, plastificanti, e formaldeide. Essa è appropriata per il rivestimento di superfici di materiali a base legno e trova applicazione nella produzione di componenti per mobili. Una vernice termoindurente conferisce alla foglia le proprietà necessarie per queste applicazioni. Per la lavorazione con diversi sistemi di incollaggio, la foglia viene nobilitata a retro con un primer e l’incollaggio avviene con colle a dispersione o termofusibili o a solvente.
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Alluminio
Metallo di colore bianco argenteo duttile e molto leggero usato principalmente in campo aeronautico. Utilizzato sia pressofuso che trafilato viene poi verniciato o protetto attraverso procedimenti di ossidazione anodica, che rendono gli strati superficiali resistenti ai graffi e alla corrosione.
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ABS
Sigla che sta per Acrilonitrile-Butadiene-Stirene, un polimero a base di resine sintetiche di elevata resistenza impiegate per la costruzione di imballaggi, carcasse di televisori, giocattoli ecc.
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Bugna
Pannello centrale di un’anta costituito generalmente in truciolare impiallacciato o rivestito.
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Carta melaminica
Carta impregnata di resine melaminiche; può essere di vari colori o imitare le venature del legno. Viene impiegata per il rivestimento dei pannelli di truciolare che dopo tale trattamento vengono definiti pannelli nobilitati melaminici.
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Colle termofondenti
Adesivi che, applicati allo stato fuso, incollano grazie al loro raffreddamento e alla pressione che si esercita tra i due elementi da incollare. Hanno caratteristiche di reversibilità in quanto, se riportati a temperature che variano da 60°C a 100°C circa, rammolliscono, perdendo temporaneamente il proprio potere collante.
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Colle termoindurenti
Resine che esplicano il loro potere collante grazie a reazioni chimiche in parte attivate dal calore. Le più importanti nell’industria del mobile si ottengono con la combinazione della formaldeide e di altre resine basi. Avendo subìto una reazione chimica, sono collanti irreversibili e quindi resistono anche a temperature elevate. Le colle poliuretaniche utilizzate da Lube per incollare i bordi dei cassoni sono di questo tipo.
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Formaldeide
La formaldeide è una sostanza impiegata per la produzione di molti collanti e resine, a loro volta utilizzati anche nelle lavorazioni dei pannelli in legno. I pannelli prodotti in questo modo possono rilasciare nell'ambiente delle molecole di formaldeide in forma gassosa. Tale emissione, considerata dannosa per la salute, è regolamentata in molti paesi del mondo da specifiche norme e leggi.
In Europa (per l’ Italia fa fede il DM 10/10/2008) per esempio il limite attuale è fissato a 0,1 ppm ed il pannello corrispondente è chiamato E1.
La definizione di E1 deriva da un decreto pubblicato in Germania già nel 1986 che regolamentava appunto l’emmissione di formaldeide “[…] Vietato immettere sul mercato prodotti a base legno la cui concentrazione di equilibrio originata nell’aria superi il valore di legge pari a 0.1 ppm (0.124 mg/mc)”. Da allora è diventato lo standard di tutti i produttori di pannelli, ma va ricordato che in Italia fino al DM del 10/10/2008 non esisteva nessun vincolo di legge che regolamentasse l’emissione di formaldeide per i pannelli legnosi.
In Giappone esiste una classificazione delle emissioni in funzione della destinazione d’uso del prodotto. I pannelli sono in questo caso classificati secondo la norma JIS da F* a F**** ; attualmente l’F**** è la normativa più severa al mondo riguardante l’emissione di formaldeide (< 0,3 mg/litro cioè fino a 4 volte meno del pannello E1 ed impropriamente definito E0).
In California, da sempre lo stato più attento ai temi dell’ecologia e della salute sul suolo americano, una legge stabilisce nuovi limiti di emissione per tutti i prodotti a base legno. In particolare, i livelli di emissione dovranno essere in una prima fase (2009) entro i 0,18 ppm (parti per milione) e, in una seconda fase (2011) entro i 0,09 pp; questa legge dunque diventerà una delle norme più severe al mondo. Il metodo di misura di riferimento è quello descritto nella norma americana ASTM E 1333-96 (2002) (metodo della camera di grandi dimensioni). Purtroppo attualmente non esistono correlazioni ufficiali tra i valori ottenuti con il metodo ASTM e quello corrispondente utilizzato in Europa (EN 717-1). I prodotti interessati dovranno possedere certificazioni di parte terza ed emesse da organismi autorizzati dal California Air Resource Board (certificazione CARB).
Quanto riportato sopra riguarda le normative che rappresentano i riferimenti di legge nelle varie parti del mondo; esistono poi tutta una serie di marchi e certificazioni “commerciali” volontarie (NB: non obbligatorie) che identificano i pannelli che possono soddisfare anche una o più norme sopra elencate.
Una su tutte è il protocollo interno deciso da IKEA che ha fissato limiti e controlli periodici da effettuare del tutto simili a quelli stabiliti dalla norma della California per tutti i suoi prodotti. Sullo stesso filone laboratori accreditati come Catas e Cosmob hanno sviluppato marchi propri (CQA per il primo e CosmobQualitasPraemium Formaldeide per il secondo) che garantiscono anche il rispetto delle severe norme Giapponesi e americane.
Alcuni produttori di pannelli inoltre hanno sviluppato propri marchi riguardanti l’emissione di formaldeide. Ad esempio il Gruppo Saviola ha creato il pannello LEB destinato al mercato mondiale: esso, oltre che soddisfare le normative giapponesi (F****), ricalca anche lo schema certificativo CARB americano, che impone dei controlli periodici sui prodotti e dei limiti di emissione; il pannello LEB possiede perciò le certificazioni CQA e CosmobQualitasPraemium Formaldeide.
Il gruppo LUBE, oltre ad aver da tempo fissato come requisito minimo obbligatorio nei propri capitolati di acquisto materiale esclusivamente di classe E1, controlla l’emissione dei pannelli mediante prove periodiche a campione, al fine di verificare i limiti di emissione. Lube ha inoltre scelto di utilizzare per i componenti costituenti le strutture delle cucine solo materiale a bassissima emissione di formaldeide: conformi allo standard F**** secondo la norma JIS, certificato dal ministero giapponese, il più severo in merito alle normative di salvaguardia ambientale (< 0,3 mg/litro cioè fino a 4 volte meno del pannello E1). -
Grado di brillantezza
Si identifica con il valore dei gloss, letti sulla superficie verniciata, tramite un apposito strumento detto glossmetro:
- opaco: fino a 10 gloss
- semiopaco: da 11 a 35 gloss
- semilucido: da 36 a 60 gloss
- lucido: da 61 a 80 gloss
- altamente lucido: oltre gli 80 gloss. -
Idrorepellente
Nel settore del mobile si dicono idrorepellenti quei pannelli di truciolare, MDF o multistrato “grezzi”, che resistono per un certo periodo, stabilito secondo delle normative, al rigonfiamento provocato dall’acqua nelle fibre del legno. Tale resistenza non è assoluta ed esiste una scala di valori: il valore di resistenza massima corrisponde alla definizione di pannello idrorepellente. Naturalmente alla resistenza all’acqua dei pannelli contribuiscono altri fattori come il tipo di nobilitato e d’incollaggio/sigillatura dei bordi.
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Laminato
Conosciuto anche con il nome commerciale di “formica”, è composto da resine fenoliche (supporto) e melaminiche (carta estetica decorativa) incollate tra loro in modo tale da formare fogli di circa 0,6 mm. Viene impiegato per il rivestimento dei pannelli legnosi (pannelli laminati). Il laminato in cui lo spessore delle resine di supporto è maggiore di 1 mm si definisce laminato stratificato; grazie alle sue caratteristiche meccaniche esso può essere impiegato come pannello autoportante senza essere applicato ai pannelli legnosi.
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Laminato postforming
Applicazione di una superficie laminata su di un substrato di forma irregolare (in genere curva o variamente profilata), come nel caso della bordatura a macchina di un pannello.
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Laminato HPL
Il marchio HPL sta per High Pressure Laminates o laminato ad alta pressione; i laminati di questo tipo sono definiti dalla norma EN 438/1 ed hanno eccezionali doti di durezza e resistenza al graffio, all’usura, all’urto, agli agenti chimici, al fuoco. Si utilizzano principalmente per i piani di lavoro.
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Pannelli MDF
La sigla MDF significa pannello di fibre a media densità e trova la sua materia prima nelle ramaglie e negli scarti di lavorazione del legno. Sono interessanti dal punto di vista ecologico in quanto la loro produzione non implica l’abbattimento sistematico di alberi. Sono composti da fibre di legno ottenute mediante vapore ed appositi sfibratori, legate tra loro con collanti termoindurenti. Tali fibre (molto simili a lanugine di cotone), una volta pressate, conferiscono al pannello delle buone caratteristiche meccaniche, ottima stabilità dimensionale e compattezza lungo i bordi, tali da renderli indispensabili nella produzione di pannelli laccati, nobilitati in PVC e nei casi in cui si debbano ottenere delle grandi superfici, in cui il legno potrebbe presentare problemi di planarità. Hanno però un peso elevato e generalmente una scarsa resistenza all’umidità.
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Pannello nobilitato melaminico
Pannello in truciolare le cui facce sono state rivestite da fogli di carta impregnata di resine melaminiche.>
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Pannelli in truciolare
Definito dalla tecnica come pannello di particelle di legno, sfrutta soprattutto gli scarti della lavorazione del legno e le ramaglie residue degli alberi; in questo modo diventa un prodotto ecologico in quanto non causa un ulteriore abbattimento di alberi. È composto da scaglie e particelle di legno pressate ed incollate tra loro con collanti termoindurenti. Viene comunemente impiegato previa impiallacciatura, nobilitazione con carta melaminica o rivestimento con PVC o laminato, materiali che conferiscono al pannello le qualità estetiche volute.
Dal punto di vista meccanico il pannello in truciolare ha un’ottima stabilità dimensionale che lo rende indispensabile per l’impiego su grandi superfici dove il legno massello avrebbe enormi problemi di planarità. È inoltre molto più leggero del pannello MDF e i materiali con cui viene normalmente rivestito gli garantiscono una buona resistenza all’acqua soprattutto in funzione del tipo e della metodologia del rivestimento; ha però scarsissima resistenza all’umidità, soprattutto allo stato grezzo. -
Pannello multistrato
Viene definito così quando cinque o più strati di legno vengono disposti con le fibre incrociate e fissati tra loro con collanti resistenti all’acqua e all’umidità.
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Piallaccio
Detto anche “tranciato” è un sottile foglio di legno (circa 0,6 mm) ottenuto attraverso la tranciatura dei tronchi. Viene utilizzato per rivestire i vari pannelli legnosi (MDF, truciolare, legno massello ecc), poi detti impiallacciati.
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Placcatura
Operazione di rivestimento di un pannello grezzo con vari materiali quali laminato, PVC, riallaccio ecc.
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PVC
Il cloruro di polivinile è uno dei materiali plastici più utilizzati nell’industria del mobile. Con esso vengono rivestiti sia elementi strutturali che antine. È considerato un materiale tossico, ma in realtà i pericoli si hanno solamente nelle fasi di produzione e distruzione (se non bruciato in appositi inceneritori produce diossine). È colorabile e può imitare le venature del legno. Essendo un materiale termoplastico non resiste molto al calore, rammollendo a temperature tra i 75 e i 95°C.
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Serigrafia
È un metodo particolare di stampa in cui l’inchiostro viene fatto passare attraverso le maglie di un tessuto di seta (retino serigrafico) preventivamente otturate nelle zone non stampanti. Nel vetro, attraverso un’ulteriore procedura di riscaldamento ad alte temperature, la serigrafia si può temprare in modo che fondendosi insieme al vetri diventi indelebile.
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Spessore delle vernici
Lo spessore del film secco di vernice sul componente si identifica misurando lo spessore della qualità di vernice applicata:
- poro aperto: fino a 5 micron di spessore
- poro semiaperto: da 6 a 20 micron di spessore
- poro semichiuso: da 21 a 60 micron di spessore
- poro chiuso: oltre 60 micron di spessore -
Telaio
Struttura portante piena, in genere rettangolare, realizzata unendo in modo opportuno quattro o più listelli. Se il telaio è rettangolare, gli elementi verticali si chiamano montanti e quelli orizzontali traverse.
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Vernice acrilica
Vernice con altissima resistenza alla luce che dà i migliori risultati contro l'ingiallimento. Si utilizza in particolare nei legni chiari dove un eventuale ingiallimento della vernice provocherebbe un viraggio del colore molto sgradevole. Conferisce al legno un aspetto molto naturale in quanto può essere applicata con un minimo di spessore senza creare l'effetto di sovrapposizione di una pellicola trasparente sul pannello di legno.
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Vernice poliuretanica
È la più usata nel settore del legno in quanto economica e di facile applicazione. Avendo scarsa resistenza alla luce tende ad ingiallire e per questo non è adatta per la verniciatura di legni chiari.
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Vernice poliestere
È normalmente utilizzata dove si vogliono ottenere grossi spessori di vernice con ottime resistenze meccaniche (pannelli laccati). Essendo più dura delle vernici acriliche o poliuretaniche, viene normalmente usata anche sui piani dei tavoli e sugli altri elementi soggetti ad usura. Può essere lucidata (laccato lucido) con sistemi che prevedono l’utilizzo di grane sempre più fini, fino ad ottenere una superficie speculare di grande effetto estetico. Anche le vernici poliestere hanno scarsa resistenza alla luce e non sono adatte per produrre laccati molto chiari che ingialliscono facilmente.
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Vernice all'acqua
È utilizzata per i nuovi sistemi di verniciatura ecologica nei quali il solvente utilizzato è l’acqua. In questo modo si risolvono grandi problemi di impatto ambientale (basti pensare che in alcuni casi anche il 70% di prodotto applicato evapora durante l’essiccazione sotto forma di solventi inquinanti). Le vernici all’acqua sono ancora in fase sperimentale.
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Vetro temperato
Vetro con particolari caratteristiche di durezza a resistenza agli urti ottenute attraverso la tempra. Tale procedimento consiste nel riscaldare ad elevate temperature (650°C) il vetro per poi raffreddarlo bruscamente investendolo con getti d’aria.
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ZAMAK
Lega costituita da zinco purissimo, alluminio e magnesio che, oltre ad avere una discreta inerzia chimica, si presta molto bene ai processi di pressofusione. Nel settore del mobile viene utilizzata soprattutto per la produzione di pomoli e maniglie.